sabato 29 gennaio 2011

Senza uscita, Le donne

Vorrei scrivere tante cose stasera. Avrei in testa mille idee, mille temi di cui scrivere, scrivere e buttare giù frasi, frasi e frasi che poco servirebbero ma che mi farebbero sentire più leggera. Il problema è che ci sono argomenti senza uscita.
Argomenti che pensi, su cui rifletti una notte senza dormire.. Ma che il giorno dopo devi riordinare dall'inizio. Un circolo vizioso insomma che non conosce un vero rimedio. E' così nella vita, è così nella politica, è così nelle manifestazioni, nelle proteste.. Un esempio?
Io leggo spesso Elle; mi sono appassionata della rubrica Sor'Elle d'Italia.. Poi, improvvisamente l'altra sera, mentre leggevo, mi sono detta ma che cazzo è sta roba? Storie al femminile, problemi su problemi, emancipazione, donne qui, donne là.. Ma quali donne? Le donne manager? Mi chiedo.. Le persone non sanno che le donne non sono solo in carriera? Noi vogliamo un'emancipazione o soltanto poter superare la strada che fanno certi uomini? Lo so.. Si tratta dell'uno e dell'altro ma come mai ci ostiniamo a fare anche quello che fondamentalmente ci esaurisce?
Io ho solo una risposta, molto ottusa, molto inutile. Credo che ogni donna lotti quotidianamente con se stessa per arrivare dove sa che non avrà modo di pensare alla sua solitudine. Dove conta solo il "vivere per lavorare". E' poi quello che fanno anche tanti uomini eh...
Quello che voglio, però, far capire è che non esistono solo quelle donne. Esistono anche quelle che per studiare non avevano i soldi e abbastanza tempo. Altre che solo dopo qualche errore hanno capito cosa davvero volevano fare.. Ci sono quelle donne che se ne sbattono completamente di poter indossare un tailleur e tacco 12 dalla mattina alla sera e non riuscirebbero mai a dividere una vita tra famiglia, lavoro, casa.. Diciamoci la verità qua si sta parlando di emancipazione di donne ricche o che hanno venduto "l'anima" a non so chi per diventare da iper-povere a super star. E allora si parla di Ruby e cazzate varie, politica che fa business grazie ai telegiornali. E giornalisti che amano raccontare quante volte si è rifatta la bocca Belen. Interviste sulla carta stampata di "Come ho cresciuto mia figlia....", storie di qualche attrice che sembra essere wonderwoman ma che alla fine manco la conosce quella povera bambina! Ma dov'è la realtà? La realtà di chi esiste per davvero.. E chissenefotte dei grandi nomi della storia, quelli sono nomi che sono esistiti, noi esistiamo adesso. Non c'è nessun modello, nessuna fonte. Solo occhi di uomini che scelgono chi far andare e chi no.
Un unione femminile che scompare nell'abisso della concorrenza e così ci si calpesta l'una con l'altra. Zero complicità, zero gruppo... Secondo voi perchè 6 donne in un ufficio non riescono a concludere nulla?? O almeno.. Da quello che ho visto io la stronzaggine sul lavoro è spietata, nessuno ti para i "colpi" e nessuno si assume responsabilità.
Prima di dire "uomo merda" pensiamo a quello che abbiamo fatto noi. E riflettiamo su quello che vuol dire "l'unione fa la forza" perchè, a mio parere, non l'abbiamo ancora capito.
Ha ragione chi dice: Non viviamo in Sex and the City.

mercoledì 19 gennaio 2011

Una comparsa, un'improvvisazione o una protagonista? La vita?

Sono giorni che non penso ad altro. Cosa bisogna fare per vivere a pieno la vita?
A questa domanda tante volte mi ha risposto Stefania. Lei si che si può dire una persona che ha preso la sua vita con una grinta e una fantasia coinvolgente..
Una carica spiazzante anche quando non ce n'era assolutamente bisogno.
Anche quando il futuro barcollava ed era pieno d'incertezze lei è sempre riuscita a sghignazzare e scappare via con una parola o un gesto apparentemente non curante.
Se si odiasse la vita non ci si concederebbe l'amore.. E se non si credesse nell'amore che importanza avrebbe la vita? 
La Stefy mi ha insegnato anche questo, la passione traina ogni cosa rendendola una piacevole compagnia che si guardi al passato o al futuro. E il presente?
E' un pò il gioco in cui si cerca di immedesimarsi in un personaggio.. Il problema è che la realtà cambia sempre anche se si rimane uguali.. Con gli stessi principi, con le stesse scelte.. Con le stesse idee e progetti.


E riscrivo per l'ennesima volta questa frase che ho letto davvero solamente l'altro giorno e tutti conoscete sicuramente..


La vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri programmi


E allora mi chiedo.. Che cosa non si programma? 
Mentre in frigo cerchi del latte e ti accorgi che preferiresti lo yogurt.. E' un esempio orribile e banale, no comment.. Ma un filo di realtà c'è.


Che cosa noi seguiamo principalmente? L'istinto o l'idea fondata sulla costruzione di solide basi?
Un buon lavoro, una bella casa, una famiglia, un cane e un gatto.. Il camino che ci riscalda in inverno e lo scandirsi delle stagioni tra lavoro, amici, amore e tutto quello che volete.. 
Ogni programma, penso, ogni costruzione mentale, credo, si basa su quello che stiamo facendo in un determinato momento ma il destino è quello che viene e vuole passare in mezzo a tutti i costi, o lo ignori, lo guardi e lo superi o ti prende e ti travolge.. Il destino non è uno.. Perchè uno lo costruiamo mentre l'altro lo subiamo.


Sicuramente la mia amica ha vissuto la sua vita da vera protagonista. ;)





giovedì 13 gennaio 2011

Steps-Stefy-Ste rinfrescami la memoria..

"Coma: si intende per coma una durevole perdita di coscienza e delle altre funzioni vitali (motilità, sensibilità) compreso le funzioni vegetative che talora  possono essere alterate, cioè il respiro e l’attività di cardioregolazione. In sintesi è dovuto ad alterazione del metabolismo del sistema nervoso centrale che come sappiamo dipende da combustibile e comburente, cioè glucosio ed ossigeno, per cui  quando vengono meno tali fattori del metabolismo ne deriva una sofferenza con spegnimento dello stato di vigilanza e, dunque, il coma."

Ero in prima superiore quando mi facevi di nascosto e a mia insaputa quei disegni osè. Te l'ho sempre detto e l'hai sempre saputo che t'invidio un sacco quel corpicino da modella che hai. Il problema è che sei bassina ma questi sono dettagli e poi lo dici anche tu e quanto mi fai incazzare con le frasi del tipo "Io resto così senza fare nulla dalla mattina alla sera"..
Ricordo anche quando a 15 anni tu riuscivi a girare per i corridoi della scuola in canotta in Gennaio! Una canottiera rosa un pò corta con i jeans e io che ti seguivo con felpa, sciarpa e globe.. Te le ricordi le Globe? Le scarpe da skater; sai che ce le ho ancora nella scarpiera? E quei lacci rosa con le stelline bianche? Oggi diresti che sono da bimba minchia, ma già allora anticipavi le mode e i tempi..
Ogni tanto riprendo fuori le vecchie Smemo: sono tempestate di tuoi messaggini, disegnini e cazzatine varie perchè tu non potevi ascoltare la lezione da alunna normale.. No tu dovevi avere una matita e scarabocchiare a qualsiasi ora! .. Ecco guarda ho trovato uno dei tuoi disegni e c'è una frase accanto: " Per il mondo può non essere nessuno ma per te può essere il mondo"; c'è una nota sotto con una freccina nella quale scrivi che è stata un pò modificata da te.. Non mi ricordo il perchè me l'avevi scritta, proprio non mi viene in mente.. Perchè Stefy? Tu ti ricordi?
Questa è proprio la Smemoranda dedicata a Kurt Cobain. Ho ancora il tuo disegno con la sua caricatura. Sei sempre stata bravissima a disegnare. A quindici anni potevi già fare la fumettista, il problema è che tu non volevi studiare.. Cazzo quante volte ti ho fatto le prediche: mai un libro con una sottolineatura e la tua beata consapevolezza di mandare un pò tutto a farsi fottere non ti tangeva minimamente. Era frustrante vederti così.. I prof venivano a chiedere a ME perchè TU non studiassi. Con la testa che hai avresti preso un bel voto anche solo ascoltando un'ora di lezione è che a te non te ne poteva fregar di meno... E disegno dal vero? Vogliamo parlarne Ste??!! Avevi 9 o 10? Non mi ricordo comunque una cosa incredibile. Tu in prima superiore disegnavi meglio di tutta la mia classe di quinta messa insieme.. Avresti superato tutti con i figurini, si forse avresti avuto un pò di problemi a farli anoressici. Non hai mai amato le cose striminzite.. Sei sempre stata sul morbidoso.. Morbidoso come me =)
Poi è successo che ci siamo un pò perse di vista. Io sono andata in seconda e tu hai fatto un altro anno al Chierici dopodichè sei andata a Modena.
Io stavo con Gheb in quel periodo e credo che per un buon annetto ci siamo solo sentite su Msn. Fino a quando ho passato la mia situazione vegetativa in cui non volevo mangiare.. E allora eri tu lì che mi facevi le prediche. Mi viene in mente quando all'Irish dopo un sacco di tempo che non ci vedavamo mi avevi palesemente detto che facevo abbastanza schifo ed ero meglio prima. Mi ero quasi offesa sai?! Sono passati altri mesi in cui io ho fatto la mia vita da parassita paranoica e tu la tua totalmente e troppo libera.
Ci siamo ritrovate.. Ero in quarta o in quinta superiore? Dai però io non mi ricordo le date.. Era un bel periodo per tutte due. Ogni tanto andavamo al Vampyria..E una volta siamo state anche all'Amnesia dove mi hai tormentato tutta sera con la tua nuova digitale! Intorno a noi non c'era nessuno e il perchè lo posso immaginare.. Il flash non si sopporta dopo un pò lo sai??!! Ma ci vai ancora al Vampyria ogni tanto?

"Una persona che si trova in stato d’incoscienza, o persino in uno stato di coma prolungato, può essere aiutata con un procedimento chiamato Assistenza per le persone in stato d’incoscienza. Grazie ad essa è possibile aiutare la persona ad entrare in comunicazione con voi e con l’ambiente circostante, riportandola dall’incoscienza alla vita e alla vitalità. È un’assistenza facile da imparare e da fare."
"La teoria dei procedimenti di assistenza e della loro riuscita comprende tre fattori. Il primo fattore è rappresentato dal controllo e dalla direzione dell’attenzione. Il secondo è l’ubicazione. Il terzo è il tempo. La persona ferita o ammalata continua a restare nello stato in cui si trova a causa delle difficoltà legate ad ognuno di questi tre fattori. Non ha il controllo della propria attenzione, con il pensiero è localizzata da un’altra parte e non è nel tempo presente. È nel passato. La difficoltà, per chi voglia aiutare una persona con un procedimento di assistenza, sta nel riuscire a controllarne l’attenzione e a riportarla nel presente, sia in termini di luogo che di tempo. Facendo toccare alla persona inconscia oggetti a lei vicini, quali il cuscino, il pavimento o il corpo (senza danneggiare una parte del corpo ferita), la si può aiutare a riprendere il controllo della propria attenzione e a ritornare nel presente. Nonostante sia un procedimento leggero come una piuma, può andare molto a fondo."

L'anno scorso per il mio compleanno credevo proprio non saresti venuta. Non so perchè pensavo questo. Forse ero consapevole del fatto che non conoscevi nessuno.. Comunque le nostre amicizie non sono state più molto in comune nonostante ci aggiornassimo spesso via Messenger. La realtà però è che tu c'eri =) E figurati! Che te frega a te di non conoscere nessuno??
hahahah.. Sei molto espansiva, a volte troppo. Penso anche che ogni tanto qualche figuraccia in passato me l'hai fatta fare con le tue battutine sarcastiche su di me. Ritornando al compleanno, il tuo regalo è stato molto azzeccato. Sui liquori non sbagli mai eh? Però quella bottiglia di Baileys sta per finire, ne ho bevuto un goccino anche per l'ultimo dell'anno.. Ci siamo sentite dopo il 31 ma non ti ho chiesto come l'hai passato.
Sicuramente bene. Quando ci siamo incontrate in via Emilia a Reggio, l'ultima volta, eri col tuo ragazzo e ti ho detto il giorno dopo che l'ho trovato una persona fantastica. Non so perchè mi ha subito ispirato fiducia e tanta tanta pazienza.. D'altronde ce ne vuole a sopportare la tua esuberanza! Sei una molla, una piccola molla che non sta ferma un attimo e dice sempre la sua. Insomma vi ho visto quella volta lì insieme e mi sono detta "Questo è davvero l'uomo di cui la Stefy non può fare a meno". Ero felice per te sai? Perchè so che sentimentalmente ne hai passate e credo anche di essere sempre stata tra le prime persone a saperlo e so che tu ti butti nelle relazioni come ho sempre fatto anche io. E perchè no? Sono cose da vivere.
Poi, ultimamente ci hanno accomunate diverse cose: hai capito cosa intendevo quando dicevo di avere il moroso che sta a Milano e poco dopo anche il tuo è dovuto andare lì per lavoro. Ma quant'eri sconvolta.. hihihi
E poi il giapponese. Volevi a tutti i costi provare  a cucinare per lui il sushi  e chiedevi a me come fare per farlo bene, io però sono italiana e già mi viene male la pasta figurati il sushi. Eri trepidante per fargli questa sorpresa che poi, però, non sei riuscita a cucirti in bocca! E gliel'hai detto prima di provare a farlo sto benedetto sushi!

Ho qualche foto nei file ricevuti e dando un'occhiatina mi salta in mente il momento in cui hai scattato questa..


Prima superiore, ero a dormire da te.. Avevi nascosto i vestiti nell'armadio per non farmi notare il tuo inconfondibile disordine.. =)

Ed ecco come hai imparato ad usare Photoshop..

Penso che questa abbia fatto il giro di tante caselle di posta grazie a te!! Pazza!
Non contenta ti sei anche esercitata sui foto montaggi e il soggetto che ci rimetteva? Io!

Per questa però me la pagherai carina!!

"Il Coma Work parte dal presupposto che il paziente, seppur in coma, sia in grado di percepire e di relazionarsi ad esperienze interiori ed esteriori, non importa quanto minima sia questa sua azione. Il Professionista di Coma Work, cerca perciò di scoprire i possibili canali con cui il paziente può comunicare, e quindi li utilizza per acquisire quanto il paziente riesce a trasmettere.
I canali di comunicazione possono essere identificati notando i piccoli, a volte minimi, segnali da parte del paziente. Essi si possono presentare sotto forma di movimento corporeo, movimento degli occhi, espressioni facciali, vocalizzazione o altro. Il professionista tenta di interagire con il paziente cercando di utilizzare, amplificandoli, questi segnali. Durante questo lavoro il professionista viene guidato dai feedback provenienti dal paziente."


Circa 3 settimane fa c'eravamo accordate per andare al giappo con i rispettivi ragazzi. Il Fujiyama che hai detto è tra i migliori in zona.. Poi alla fine è saltato tutto, anche per colpa mia che mi prendo impegni e me li scordo. Vorrei avere il tempo e un poter instancabile per fare tutto, vedere tutto, stare con tutte le persone che mi sono più vicine ma ovviamente non è possibile.
Però non ci sono ancora andata al Fujiama.. Dimmi tu quando vuoi e hai tempo.
Già, poi mi hai promesso di venire a Milano a fine Febbraio per dei concerti. E sicuramente dovrai venirmi a trovare.

Mi dispiace Stefy. Mi dispiace non esserci stata ultimamente.. Essere stata presa solo e soltanto da me stessa. Dalla mia ricerca di un qualcosa in me che mi faccia sentire qualcuno.. Da una ricerca che a 20 anni è impossibile fare perchè ancora di tappe da cui passare ce ne sono. E mi sono resa conto, concentrandomi su quelle che sono i reali bisogni, che a volte puoi dare l'anima per crescere a livello professionale; puoi avvilirti per non aver raggiunto certi obiettivi.. Ma ho capito e anche grazie a te che a vent'anni è troppo presto per prefissarsi un futuro del genere. E tu questo lo sai. Il tuo bello, la tua gioia di vivere è data dal tuo non essere un'eterna insoddisfatta come me. E' quella "non motivazione" che ti fa sempre essere solare e forte, a volte lasciva ma mai non curante. Io so di non aver dato a te tutta l'energia che tu hai regalato a me. Siamo diverse. Siamo l'una opposta all'altra anche esteriormente.. Si potrebbe dire che io sono una mamma spaccapalle e tu la figlia che non la sopporta. Eppure nelle nostre diversità, in un modo o nell'altro, siamo sempre riuscite a riavvicinarci.. Perchè infondo, tutte e due lo sappiamo, ci sono principi intrascendibili ai quali le nostre critiche sono sempre state molto simili.
Voglio stampare questa lettera, venirti a trovare e fartela leggere. Dimmi tu quando.. Io non sono brava a organizzare.
Questa è per te. So che lo adori.. Potrei quasi dire, però, che assomiglia ad un Carlino..

 Ti voglio bene...

Ery


lunedì 3 gennaio 2011

Non vado a vivere in Norvegia

Dal titolo si capisce tutto. Ebbene si.. Queste vacanze sono state all'insegna della famiglia e della casa ma sembra non essere abbastanza perchè le persone più vicine vivono il mio "trasferimento" a Milano come un arruolarsi all'esercito in Afghanistan. Manca poco che mia mamma non mi dia le scorte di cibo da nascondere sottoterra..
Da come parla lei a Milano avrò un sacco di problemi e affronterò una grave gravissima crisi. Le ho fatto capire che non vado via con uno zaino in spalla in mezzo al deserto e che in metro non ci sono tutti i giorni quelli che si appostano dietro l'angolo per derubarti.. O per lo meno, le ho fatto capire che bisogna anche  avere un pò di testa. Non giro a mezzanotte nuda per strada e non aiuto i barboni a raccogliere il cibo nella spazzatura..
Sembra che una città risucchi le persone e le costringa ad adattarsi ai maltrattamenti di agenti atmosferici, ambientali e soprusi d'ogni tipo. Le prime volte che calcavano tanto su questi discorsi mi mettevo a ridere.. Quando oggi ho visto mia madre e mia nonna che hanno riempito due borse giganti di piumone, piumino, piumetto, federe, lenzuola, coprimaterasso, copri rete.. Copri tutto.. Il mio ragazzo ha spalancato gli occhi e ha letteralmente invaso la macchina di tessuti. Per non parlare dell'ansia con cui dicono che devo assolutamente iniziare a preparare la mia roba da portare via. Mi ricorda un pò il coniglio di Alice nel paese delle meraviglie che urlava "E' tardi, è tardi ormai!"..


La soluzione a questa frenesia ansiolitica è far finta di essere super nervosi anche voi così fate felici le persone intorno.. =)
Per fortuna hanno capito che non posso accettare insaccati e formaggi da portare via, poichè non ho una cantina in appartamento e portarmi un maiale fatto a pezzi non è il caso. Una cosa non riesco a mettere a freno: l'olio d'oliva e l'aceto balsamico. L'ossessione di dovermi dare tutte le bottiglie che sono state trovate nei "pacchi" natalizi. E le offese se non si accetta.. Non potete immaginare.

Ovviamente io ho esagerato tutto il discorso perchè sono proprio quelle persone che fan di tutto per darti una mano.
Io sono solo, un filino ... Tanto agitata. Non so bene il perchè. Forse perchè non mi sembra vero di mollare per almeno tre mesi (poi si vedrà) questa casa in mezzo a nebbia e zanzare. Ho sempre odiato la campagna e ci ho vissuto per 20 anni; ho sempre odiato i paesini e li ho frequentati più delle città; sono sempre stata abituata ai pettegolezzi della popolazione over 60 e a volte mi hanno anche fatto venire i nervi.. Tutti che si conoscono ma nessun vero amico. Non dico di dover andare via per questi motivi, sarebbe stupido.. Ma.. Penso che mi farà bene abituarmi, convivere, imparare ed essere indipendente a livello mio di gestione perchè purtroppo a livello economico non c'è ancora speranza.
E ringrazio tanto di non dover essere in questa situazione....