giovedì 23 maggio 2013

martedì 14 maggio 2013

Marmellata

Ho paura di dover dire che "è" il pretesto di una serata in cui ho dieci minuti di sconforto.
E' la scusa di un'espressione un po' più triste e il lamento muto di una giornata d'inverno uguale alle altre, in primavera.

La crepa in cui cerco un motivo chiamato sconforto senza la condizione che ne crea la sostanza.

L'ultimo gradino immaginario di una rampa di scale quando scendi senza guardare e ti sembra di precipitare nel vuoto.

E' orzo. Marmellata la mattina. Fragole a metà pomeriggio. Melone di sera. E sedano e mandorle. 
Un gusto, una porzione, un profumo. Iniziato e terminato in una volta senza successione. Come i sapori che riportano all'infanzia, solo che non si è mai ripetuto. Ma continua a tormentare... nella mente... Un'immagine. Perché la mente mangia le immagini dei momenti e poi te li ri-proietta quando meno te lo aspetti.

E' senza la volontà di farsi sentire. E martella, martella quando penso che non ci devo pensare. Quando non devo ricordare.

Il non dover ricordare rende più difficile tutto.

Perché? Niente di male. Non è successo niente di male.

Solo che i gesti fanno da condizioni immutabili che quando si schiantano contro le parole vengono spazzati via, come... Non lo so come. Cenere? Catrame? Tutto quello che non si può davvero decomporre e non lascia davvero un cattivo odore, ma rimane solo lì... Morto mentre era in vita. A mezza vita. Non completamente in vita.

Sai, "me", tutto ciò che si vuole non può essere vissuto come se non ci fosse un domani. A volte ci si deve mettere l'anima in pace. Lasciare spazio all'ignoto.

Non tutti i pittori hanno sempre completato i loro quadri e non per questo non sono diventati artisti. Magari li hanno solo fatti passare per quello che non erano dandogli un significato di comodo.. Così, sul momento.

E' un quadro ma non è arte. E' una scusa che muta a seconda dell'istante.

venerdì 10 maggio 2013

Our House

"I'll light the fire, you place the flowers in the vase that you bought today. 
Staring at the fire for hours and hours while I listen to you 
play your love songs all night long for me, only for me. 

Come to me now and rest your head for just five minutes, everything is good. 
Such a cozy room, the windows are illuminated by the 
sunshine through them, fiery gems for you, only for you. 

Our house is a very, very fine house with two cats in the yard, life used to be so hard, 
now everything is easy cause of you and our la, la, la... 

Our house is a very, very fine house with two cats in the yard, life used to be so hard, 
now everything is easy cause of you and our 

I'll light the fire, while you place the flowers in the vase that you bought today."



martedì 7 maggio 2013

Un vittimismo che non vittima molto

Ciao QuasiEstate. Ciao Mare. Ciao mojito e spritz in spiaggia. Ciao aperitivi super frequenti sui navigli. Ciao Moscow Mule.
Ciao a voi e a tutto il resto.

Ciao weekend alternativi. Di quelli che ho sempre proposto. Quelli che prendi il treno ("si ma costa solo 13 euro andata e 13 euro il ritorno.. Poi va beh là mangi qualcosa e cosa vuoi che sia!") e che alla fine... Il "cosa vuoi che sia" fa sempre la differenza.

Ciao locali fighettini all'aperto che pur essendo fighettini non disdegnavo per ballare come La Peggiore. E non disdegnavo per i cocktail.

Ciao concerti (ciao Ben Harper, ciao Xavier Rudd) ai quali avevo progettato di andare.

Ciao "2 o 3 magliette da H&M"; ciao "leggings economici obrobriosi che piacciono a me". Vi vedrò appesi a quelle stupide grucce con la gente che passandovi di fianco vi snobba. Ricordatevi di me, anche se non potrò acquistarvi come prima...

Ciao giapponese a go-go all you can eat per riempire i sabati milanesi in cui non so che fare.
E ciao al pre-cena-dopo-cena-infra-cena-nella-cena-colazione-brunch-postbrunch.

Ciao cinema (va beh che cazzata: quando mai vado al cinema?!).

Ciao vacanze. Ciao "pensiamo a una meta". Ciao "fantastichiamo dove andare/cosa fare/perché fare/proporre-proporre-proporre-proporre-dire-dire-dire-imporsi-cercare di imporsi-scegliere-scegliere-partire". Ciao partire per le vacanze e ciao anche a te, Triste ritorno.

Ciao mare. Ciao lago. Ciao riviera romagnola e ciao Duna-Toto.

Ciao "Sì che bello andiamo! Io ci sono per tutto! :D *sorrisone*". 
Benvenuto "Quanto costa? Non posso. :| *tentennamento*-respiro-indecisione-"ma quasiquasi chiss... No no non posso. Devo risparmiare".

Capirò cosa vuol dire "risparmiare"? Per ora nella mia testa è solo traducibile con Rinunciare, ma so che i sacrifici fanno fare cose che si vogliono molto più intensamente di quelle a cui si è rinunciato per arrivare a farle.

O forse mi voglio solo auto convincere. .. ?