lunedì 27 gennaio 2014

Sei giorni

In 3 anni qui non ho mai imparato davvero le strade alternative per raggiungere lo stesso posto perché se ci provavo... Mi perdevo. Eppure, anche se non sei mia, cara Milano, io ti adoro comunque.
Meriteresti di essere vissuta di più da chi ti disprezza, da chi dice che qui è tutto grigio, che la gente è presa solo dal lavoro e corre senza concedersi quei minuti di relax in cui apprezzare i piaceri della vita.

La verità è un'altra. Ed è che non si possono fare paragoni.

Sarà che io arrivo da un buco di posto che secoli fa era una palude e ogni singola persona conosce l'altra, e ogni singola persona sa come aiutare l'altra ma anche come allontanarla. E sarà che si è talmente tutti "conosciuti" e "conoscenti" che non si fa altro che parlare dell'uno e dell'altro senza mai davvero raccontarsi a vicenda. Non disprezzerei mai il posto in cui sono nata, ma ho paura. Ho seriamente paura di tornarci anche solo per un mese.
O forse ho solo paura di lasciare quello che ho costruito qui... Fondamentalmente "quello di me" che è cresciuto qui.

Di Milano ho apprezzato...
L'anonimato della gente in Bande Nere e ho odiato l'idea che mi ero fatta di questa città vivendo in quella zona. Un anno fatto di weekend non trascorsi in un posto in cui ti sei appena trasferito è come aver perso l'opportunità di amarlo da prima.

Poi c'è stato V.le Gran Sasso, esattamente dalla parte opposta della città.
Il parquet che sembrava crollare sotto i piedi; una stanza condivisa gigante; rumorosa e nella quale entrava smog ogni giorno appena si apriva la finestra. Ma è proprio lì che ho iniziato a capire che ero nel posto giusto. Ed è lì che ho davvero imparato cosa vuol dire "convivere" e "condividere". Non sempre ti capitano ottime persone, ma è una cosa stupenda poter confrontarsi e contare circa su qualcuno... A volte di più, a volte meno.
In quell'anno ho conosciuto le tipiche persone che quando dici o non dici "restiamo in contatto" finisce che davvero "instauri un legame" che non ha bisogno di contatti... Che sai che in un qualche modo ti ritrova sempre. 

Un po' come la storia del filo dall'altra parte del mondo. Ma non ho voglia di scriverlo.

Poi si cambia strada, perché cambiare è bello. Ti fa crescere... Così dicono. E quindi mi sono trasferita di nuovo. In una stanza singola all'ottavo piano del palazzo più brutto e alto di Porta Venezia. La vista da quassù è speciale. La casa crolla a pezzi ma in qualche modo la gente che ci sta dentro la "tiene su", fra qualche litigio c'è sempre una comprensione, un ascolto che sai di poter trovare la sera più brutta e fredda d'inverno. I coinquilini sono anche questo.

Non c'è dubbio che quando tornerò a Milano, se in un qualche modo dovessi tornare, questa zona rimarrà tra la mia lista desideri nella sezione "vie in cui vorrei abitare".... I miei palazzi preferiti da guardare mentre cammini a testa in su sono tutti qua. I giardini, dove correre a qualsiasi ora del giorno e della notte, dove ci sarà sempre qualcuno che non ti farà sentire solo anche mentre fai il giro nel senso opposto a tutte le altre persone.

Nel mio mix di Milano ho inciso questi nel cuore:
Via Morgagni; il mercato in Benedetto Marcello e il pollo allo spiedo da quelli del banco simpatico; Corso Venezia; Il bar Picchio e Felice e il papà di Felice; il pavé in piazza della Repubblica al semaforo da valutare attentamente la mattina in bici; Via Eustachi e Via Bronzino; il cuore disegnato sul muro in Via Garofalo; la gelateria della Musica; il moscow mule del Frida; il Jubin in via Padova; Il Cafferino in V.le Gran Sasso; il mio parrucchiere in Via Felice Casati; il 5; il 14; Le mille uscite dalla fermata di Loreto; V.le Abruzzi; Viel; La gente in Corso Buenos Aires; Via Paolo Sarpi; Piazza Gae Aulenti..Via Ampere e la pasticceria...

Non ho mai avuto un "posto fisso/preferito" dove dicevo "vado e penso". La mia medicina migliore a Milano è uscire, ascoltare la musica e camminare, ma anche semplicemente guardare fuori dalla finestra e vedere la gente in terrazza che fa colazione, vedere i tetti, vedere il Duomo da lontano... E tutto quello che sta "sopra" Milano. Con lo smog e tutto il resto. Con gente che cammina per strada e prima o poi si incontrerà dopo essersi conosciuta... Perché Milano è piccola, in realtà. E quando la vivi è bellissima... In realtà.