Da quando sono qua non scrivo quasi più. Ci ho provato.
Ho portato un sacco di biro e tipo 2 o 3 diari. Non lo so perché visto che ora nella mia valigia azzurro/blu gigante non ci starà più nulla. E' che mi piace vedere la carta... Solo che qua ogni volta che cerco di buttar giù qualche frase poi non coincide con quello che vorrei esprimere e che è nella mia testa. Quindi lascio perdere, come farò ora... Perché vorrei raccontare così tante cose che non stanno nemmeno nella mia testa.
Dovrei iniziare dalla prima settimana. E poi un mese. E' impossibile. Non ci riesco. C'è un flusso del tempo strano qua. Non lo capisco. E dire che ancora non mi sono spostata molto dallo stato del Victoria, forse nel New South Wales è ancora diverso.. Boh. So solo che non è che passa velocemente perché mi diverto e mi do alla pazza gioia. E' un tempo che non riesco a "salvare". Non lo posso organizzare e sembra che il tempo stesso si mangi le ore in cui avvengono in me cambiamenti; attimi di realizzazione che si fottono 5 giorni in un secondo e allora i mesi sembrano più corti.
Okay, non si capisce un cazzo. Insomma non ho mai sentito lo scorrere del tempo come lo sto sentendo ora. A volte non controllo la "data di oggi" per due giorni e sul calendario è già il mese successivo.
Sto pensando su cosa davvero vorrei soffermarmi per essere "brillante" e dire qualcosa di nuovo riguardo all'Australia... Ma tutti gli italiani qui hanno imbrattato Facebook di blog e agenzie assurde per venire qua.
Ecco, questa è una cosa che va scritta: gli italiani che vengono in Australia che problema hanno? ... In questi mesi ne ho conosciuti davvero pochi e quei pochi erano specialissimi. Ma, oltre a questo... Non andrei mai in Lygon st ad un cavolo di aperitivo fra italiani a parlare di quanto stanno bene qua perché qua funziona tutto e in Italia nulla, ecc e luoghi comuni ecc e luoghi comuni. Anche perché... Se ti fa così schifo il paese da cui arrivi perché cerchi di riviverlo costantemente dall'altra parte del mondo?
Non sopporto questa mentalità. E non sopporto i paragoni. Paragonare due realtà così diverse. Non si "sta meglio" qui o là. "Si sta" come ci si adatta.. E dipende da troppe cose che è una rottura analizzare.
Da quando sono qua ho capito più cose di me stessa che nei miei lunghi pomeriggi in depressione domenicale in Italia, in attesa di un aperitivo salva -serata.
Ho capito che:
- non ha senso fare per tanto tempo delle cose che non ci piacciono. E che non ci fanno piacere. E che quel senso dell'obbligo che ci infliggiamo è solo perché infondo crediamo sia troppo difficile uscire da situazioni di "dovere". Ma... Il coraggio, che sembra una cosa enorme, è in realtà lì e aspetta di essere usato, ed è l'unico che serve per essere felici. La felicità è davvero una scelta. Non è la fortuna che te la manda. E' bellissimo che si possa scegliere di esserlo. (Lo so. Non ho scoperto nessuna america ma per me è una grande svolta..)
- La perfetta organizzazione è peggio del correre ai ripari. Se prenoti un biglietto aereo per "fra 3 mesi" per "andare in quel posto dove voglio assolutamente andare" non hai l'opportunità di cambiare idea e poi cambiarla di nuovo, e ancora. E ancora, ancora. :) Sto scoprendo essere bravissima in questo ed essere pronti ai cambiamenti può essere utile per cogliere "occasioni al volo".
- Non mi piacciono le strade dritte e i quadrati. Okay, dovrei scrivere un libro sulle cose che ho pensato di scrivere al riguardo. Alcune molto romantiche e malinconiche. Sta di fatto che tutta sta cosa del "così non ti perdi", "è così facile da girare" ecc ecc vale solo i primi 10 giorni, dopodiché non ne puoi più del "drittume" e ti manca persino perderti e pensare "Ommioddio ma quel bar non era dalla parte opposta della città?!" e capire che non sai come sei proprio nella parte della città in cui non dovevi essere. Sì mi mancano molto le curve e gli angoli sorpresa. Ci sono vie minuscole dove mai penseresti di trovare dei bar anche qua... Ma, come fai a girare in bici in quadrati... ? Non è romantico.
- Amo Melbourne. Sì, nonostante i quadrati e le strade dritte. Scendere dal treno in Flinders street mi fa ogni volta brillare gli occhi di gioia. Non c'è un clichè, non c'è un "modo di". Ognuno è diverso ed è bellissimo. Per adesso, però, i miei paragoni sono davvero magri considerando che non ho visto ancora le altre città. Ma sono già sicura che questa è la mia preferita
- Non potrei mai vivere fuori dalla città per più di 3 mesi. E argomentarlo non avrebbe importanza. Questo l'avevo già capito in Italia, ma ora ne sono certa
- Si può imparare tutto, a parte la musica alla quale si deve essere portati.. Come la danza. Ma per il resto direi che si può imparare tutto. Dopodiché dipende se ti piace fare quello che hai imparato. Allora trovi le tue doti
- Il modo migliore per superare le paure è non pensarci e viverle, a volte cercarle
- Non si dovrebbe quasi mai dire "no". Dì sempre di "sì" e poi vedi cosa succede. Considera anche il fatto di trovarti poi in una cacca totale ma dì quasi sempre di "sì"
- Ci sono circostanze in cui sarai solo e magari non sopporterai quasi nessuno, allora è meglio sorridere
- Non puoi discutere di una cosa con una persona che non ha vissuto dove hai vissuto da quando sei nato
- Viaggiare da soli è l'unica possibilità che hai per apprezzare le qualità di ognuno senza arrivare a non sopportare nessuno (:
- Consapevolezza = adattarsi pensando in grande, mantenendo i propri valori. (La sfida di una vita)
- La distanza, il tempo e le esperienze ti fanno capire quali sono le persone di cui la tua vita non può fare a meno (e quando lo realizzi è quasi massacrante non poterle avere "qui-ora" per condividere-condividere-condividere)
- ...... Boh.. Non lo so. Credo che spendere non so quanto per andare a studiare in una scuola coi controc***i faccia un centesimo di quello che un volo aereo sia in grado di dare e insegnare
- Non dai più per scontato niente
Una cosa forse però è vera, a tutto questo c'è un tempo. Io dovevo fare tutto questo prima.