Okay tutte le donne passano periodi di emotività stellare durante i quali la scena di un film rivisto 30 volte le farà sempre piangere... E' che ultimamente queste situazioni non mi lasciano proprio in pace.
Prima tornando a casa (dopo un weekend passato a vedere torte, mamme, assatanate e ninfomani in cerca di marito) in metropolitana c'era una coppia sulla cinquantina.
Lei era seduta, lui in piedi.. Ad un certo punto l'uomo le ha preso le ha carezzato le mani, lei timidissima l'ha guardato e ha stretto un po' il palmo ma pianissimo.
Un cenno, un gesto che mi ha quasi commosso... Mi capita poco, forse troppo poco, di vedere queste scene... Di una semplicità assurda, non sceneggiate in pubblico e baci forzati davanti ad un treno che sta per partire..
E' stata un'azione così spontanea quanto immensamente bella.
Nei suoi occhi si capiva che lui non vedeva che lei.
Okay questa palla di discorso per spiegare che è assurdo commuoversi per una cosa del genere. E' che la realtà la si capisce da tutto quello che non è mai osato o sfacciato... Ma questo non lo si decide da soli lo s'intuisce negli occhi di chi lo sta compiendo quel gesto "reale".
E, come se non bastasse.. Vedo foto di vecchi amici, matrimoni, persone che non ho mai apprezzato particolarmente ma che, in qualche modo, attraverso qualcosa del loro vissuto attuale, mi fanno sorridere e mi fanno pensare "Come sono le loro vite adesso?"... Lo so. E' banale. E' scontato. Chiunque fa questi pensieri.
La gente resta o se ne va. Si crea vite fatte su misura. Vorrei non staccarmi mai da nessuno. Avere una specie di corda che mi unisce con tutti... Eppure succede sempre di dover tagliare per lasciare andare le persone...O forse sono loro che non riescono a comprenderti per come sei tu... Perché magari vorrebbero altro da te.. E allora non sei più tu a scegliere ma ti fai trasportare dagli eventi.
La coppia che c'era in metro oggi ha capito di dover vivere quel legame senza pensare al prima e al dopo. Hanno capito che le eventualità vanno accantonate con la coscienza di potersele sempre ritrovare sott'occhio.
(E' domenica sera, sono stanca...).
domenica 27 maggio 2012
mercoledì 9 maggio 2012
Se dovesse accadere
Sfatiamo il mito che tutto succede agli altri.
Se un giorno dovessi morire non portatemi in una chiesa. Io, per quel poco che ne so, sono atea: non credo in dio e in nulla di niente. Credo in me, in voi e nella natura anche se non la rispetto al massimo e magari non rispetto al massimo neanche voi.
Se un giorno dovessi morire non lasciate che la gente proponga protagonisti come dio e altre divinità a me sconosciute: cantate una canzone che mi piace molto; cantate anche la vostra canzone preferita. Parlate di quello che abbiamo fatto insieme... Ma non lasciate assolutamente che qualcuno scriva il "copione" di un altro film, un'altra vita, quando invece si tratta di un giorno che dev'essere dedicato al mio ricordo.
Se un giorno dovessi morire non lasciatemi marcire in qualcosa. Date a chi ha bisogno i miei "pezzi buoni" e poi bruciatemi.
Scrivo queste cose solo perché sono arrabbiata. Sono arrabbiata un po' col destino e un po' con il succedersi degli eventi. Sono arrabbiata con il dolore e con i rituali che lo scatenano anche quando, in realtà, ce n'è bisogno.
C'è bisogno del dolore per radunare persone che si ignorano da anni? Si.. Purtroppo si.. E, a volte, questo dolore non le fa tornare nemmeno tutte.
E' incredibile. Assurdo.
Se un giorno dovessi morire non portatemi in una chiesa. Io, per quel poco che ne so, sono atea: non credo in dio e in nulla di niente. Credo in me, in voi e nella natura anche se non la rispetto al massimo e magari non rispetto al massimo neanche voi.
Se un giorno dovessi morire non lasciate che la gente proponga protagonisti come dio e altre divinità a me sconosciute: cantate una canzone che mi piace molto; cantate anche la vostra canzone preferita. Parlate di quello che abbiamo fatto insieme... Ma non lasciate assolutamente che qualcuno scriva il "copione" di un altro film, un'altra vita, quando invece si tratta di un giorno che dev'essere dedicato al mio ricordo.
Se un giorno dovessi morire non lasciatemi marcire in qualcosa. Date a chi ha bisogno i miei "pezzi buoni" e poi bruciatemi.
Scrivo queste cose solo perché sono arrabbiata. Sono arrabbiata un po' col destino e un po' con il succedersi degli eventi. Sono arrabbiata con il dolore e con i rituali che lo scatenano anche quando, in realtà, ce n'è bisogno.
C'è bisogno del dolore per radunare persone che si ignorano da anni? Si.. Purtroppo si.. E, a volte, questo dolore non le fa tornare nemmeno tutte.
E' incredibile. Assurdo.
sabato 5 maggio 2012
Grandine
A Milano, dal secondo piano di un palazzo un po' vecchio e squallido la grandine sembra riempire tutto: cade in pezzi piuttosto grossi su qualunque cosa: cuore, stomaco e testa.
Colpa delle finestre.. Sottili come foglie, che non riescono a isolare da nessun rumore; fragili come carta velina di cui non ci si può sbarazzare... Finestre che la mente non riesce mai a chiudere completamente.
Ogni tanto essere in questa stanza è come stare in mezzo alla strada ma con un tetto sopra la testa. E' un po' come cercare di pensare a qualunque cosa piuttosto che ad una precisa e continuare a sentire la pioggia in testa, sulle mani e sulle braccia che t'impedisce di ignorarla.
Fastidiosa. Presuntuosa come un pensiero che vorresti mollare e lasciar rotolare via dietro di te.
Sono stanca di doverle dare ascolto. Vorrei buttarla via. Asciugarmi e camminare a testa alta senza sentirla sul viso.
Colpa delle finestre.. Sottili come foglie, che non riescono a isolare da nessun rumore; fragili come carta velina di cui non ci si può sbarazzare... Finestre che la mente non riesce mai a chiudere completamente.
Ogni tanto essere in questa stanza è come stare in mezzo alla strada ma con un tetto sopra la testa. E' un po' come cercare di pensare a qualunque cosa piuttosto che ad una precisa e continuare a sentire la pioggia in testa, sulle mani e sulle braccia che t'impedisce di ignorarla.
Fastidiosa. Presuntuosa come un pensiero che vorresti mollare e lasciar rotolare via dietro di te.
Sono stanca di doverle dare ascolto. Vorrei buttarla via. Asciugarmi e camminare a testa alta senza sentirla sul viso.
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