mercoledì 9 maggio 2012

Se dovesse accadere

Sfatiamo il mito che tutto succede agli altri.


Se un giorno dovessi morire non portatemi in una chiesa. Io, per quel poco che ne so, sono atea: non credo in dio e in nulla di niente. Credo in me, in voi e nella natura anche se non la rispetto al massimo e magari non rispetto al massimo neanche voi.


Se un giorno dovessi morire non lasciate che la gente proponga protagonisti come dio e altre divinità a me sconosciute: cantate una canzone che mi piace molto; cantate anche la vostra canzone preferita. Parlate di quello che abbiamo fatto insieme... Ma non lasciate assolutamente che qualcuno scriva il "copione" di un altro film, un'altra vita, quando invece si tratta di un giorno che dev'essere dedicato al mio ricordo.


Se un giorno dovessi morire non lasciatemi marcire in qualcosa. Date a chi ha bisogno i miei "pezzi buoni" e poi bruciatemi.






Scrivo queste cose solo perché sono arrabbiata. Sono arrabbiata un po' col destino e un po' con il succedersi degli eventi. Sono arrabbiata con il dolore e con i rituali che lo scatenano anche quando, in realtà, ce n'è bisogno. 
C'è bisogno del dolore per radunare persone che si ignorano da anni? Si.. Purtroppo si.. E, a volte, questo dolore non le fa tornare nemmeno tutte.


E' incredibile. Assurdo.

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