Rileggevo i miei buoni propositi per il 2012 e ho pensato che è proprio quel 2012 che sta giungendo al termine...
Il mio passo, che a Milano è accelerato, continua a cambiare di giorno in giorno come se io stessa dovessi cercare un mio ritmo, una mia stabilità (mentale? no quella è già persa da un po').
E' una stabilità, come dire, non dettata dai tempi... E' piuttosto dettata da una sola parte del tempo, quella che comprende la velocità (se esiste un tempo "solo veloce").
E' la velocità delle mie idee, è la velocità con cui voglio portare a termine delle cose, è la velocità con cui "voglio", è l'ansia del tempo che non voglio "buttare", è quell'immediatezza con cui vorrei concludere, arrivare ad un traguardo, portare a termine un obiettivo... E' un concatenarsi di fuoco e docce d'acqua fredda.
E mi sta bene. Perché devo imparare.
Devo imparare che il tempo a volte non va per forza ridotto in questioni di vita o di morte, il tempo non è cibo che ti inietti in vena e in 3 secondi puoi farti fuori antipasto, primo e dolce.
Il tempo è misura. Misura, cazzo che brutta parola.
Equilibrio. Oddio, peggio.. Non ne parliamo.
Insomma, quello che voglio dire è che ho passato il 2012 esattamente come il 2011... Solo che a questo giro ho abitato in un appartamento diverso, in una zona di Milano diversa, e in parte le mie azioni non hanno avuto una mediazione diretta all'istante con qualcuno che mi dicesse "Guarda che non devi farlo per forza", oppure: "Ma non riesci a non fare niente per oggi, rilassarti e far scorrere il tempo normalmente?" Se ci penso sorrido e mi dico meno male che qualcuno abbia almeno provato ad "insegnarmi" queste cose...
Ma, d'altro canto, mi è servito non averle più per imbattermi maggiormente in quella che sia chiama di solito (credo eh..) "vita".
Solo che non sono proprio un "genio della vita"; ovvero, ho capito in questo "grandioso 2012" che io non so analizzare NESSUNA situazione così bene, effettivamente.
Non so se deve spaventarmi o rallegrarmi il fatto che io abbia 22 anni e stia iniziando a "capirmi" appena un po' solo ora.
Ho capito che sono testardissima e finché non mi ci rompo la testa da sola non credo a nessuno (si va beh questo lo sapevano tutti già dal 13 aprile 1990), ma ho anche capito che un po' bisogna che ci credi in quello che fai se no scondisci tutto e fai prima che fa schifo uguale.
Poi ho capito che non è che appena conosci una persona e la trovi affidabile gli puoi fare il resoconto della tua vita e dei tuoi familiari magari spiegandole anche quante volte vanno in bagno i suddetti; ma allo stesso tempo ho intuito che chiudersi e riservarsi in una custodia preziosa e chiusa a chiave non ti fa che marcire.
Ah, ecco, una scoperta megagalattica (e qui mia cugina sarebbe orgogliosa di me.. E penso pure le mie coinquiline...) è che ho finalmente capito che non ci si può innamorare ogni 2 settimane parlando di una persona come di un dio sceso in terra per salvare l'umanità dalle calamità naturali! "No! Erika! Non funziona così, cosa ci scommettiamo..?!".
Le mie solite esagerazioni all'ordine del giorno.
Però è anche vero che non ci si può frenare in tutto e allora un minimo ci si crede e ci si lascia andare... (un po' troppo forse? Esiste anche la terza marcia, non c'è solo la quinta).
Poi? Ah... Sì, è vero.. Il 2012 mi ha insegnato che posso fare qualsiasi sforzo fisico per dimagrire (corsa, trekking estenuante, spinning all'ennesima potenza e altre attività) ma sembra proprio che la mia conformazione fisica non abbia i miei stessi piani e io mi debba dare al digiuno.
Comunque questo punto rimane aperto perché non lo accetto.
E poi quest'anno ho conosciuto e ritrovato persone, persone fantastiche.
Persone che mi hanno fatto a pezzi, che mi hanno ricostruito,
persone che mi hanno deriso e hanno riso con me.
Persone che ci sono sempre state e sono rimaste
Persone che ci sono state e se ne sono andate...
Insomma quelle cose normali che fanno le persone mentre passano e trascorrono il loro tempo sulla terra.. Vivono...
Vivono e a volte urtano con o senza volere. Ma è così che funziona, è così che gira il sistema.
E' per questo che non vedo il motivo di disperarsi... E se ti disperi... Beh, passa di qua. Piangiamo insieme, ci consoliamo e poi torniamo fuori senza far passare troppo tempo, perché chi s'infila le ciabatte e si mette troppo comodo è perduto.
Ecco. Benissimo, mi sono appena accorta di essermi contraddetta come al solito: ho iniziato da "come bisogna andare con calma" e ho concluso dicendo che "chi s'infila le ciabatte è perduto"...
Magari nel 2013 lavoro anche sulla Contraddizione e la Coerenza.. Queste due fanciulle a me sconosciute.
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Esprimiti, no?