sabato 28 gennaio 2012

Ecco perché non voglio definitivamente diventare Mamma

Dal titolo del post si capisce tutta la mia personalità: immatura, egoista ed egocentrica ma le ragioni per le quali non potrei mai essere una madre sono soltanto rivolte ai "benefici" di quello che potrebbe essere un mio "pseudo figlio".
Infondo, prima di tutto si deve pensare al bene dei bambini, no?


Bene, quindi, perché farli se da figlia (la quale sono) capisco quello che potrei far passare ad un mio pseudo figlio?
Discorso del cazzo e immaturo? Probabile, ma oggi ci sta tutto.


Pensare che ambire ad avere 5 figli sia la soddisfazione più grande della vita può essere si, una bella cosa per VOI... Ma assolutamente non un granché per LORO.


Secondo me alcuni genitori sbagliano tutto, non si rendono conto di quando è ora di lasciare andare, lasciar perdere e far commettere i proprio errori ai figli. Sarebbe la cosa più saggia. Ma le madri si dimenticano che quella che è la vita di un figlio non può essere anche la loro.
Imparare dai LORO sbagli non ha senso se tu, figlio/a non li hai ancora commessi.
Scommetto sia difficile per una madre non farsi gli affari del figlio e saper ascoltare senza giudicare. Penso sia difficile per una madre capire... E per questo penso anche che il miglior rapporto che possa esistere tra madre e figlia sia quello a distanza.


Quindi, ritornando alla domanda principale: perché in un futuro dovrei voler diventare una donna che rinfaccia ogni cosa alla propria figlia/oo
Io non voglio diventare così.
Mi terrorizza tutto ciò.
Questo mi fa più paura di un parto.


Forse i genitori non si rendono conto di quanto si possa stare male da figli per delle frasi dette a casa, o forse, molto semplicemente... Non se lo ricordano.

giovedì 19 gennaio 2012

Constatazioni femminili a casaccio ma provate scientificamente

Prima stavo chattando con un'amica. Si parlava di cosa è giusto, cosa è sbagliato, di che cosa è noioso e cosa è stupefacente e sensazionale, se questi aggettivi non sono troppo.
Beh, durante la discussione, abbiamo constatato che c'è in giro una tristezza unica, di quelle pesanti: quelle che ti porti a dietro come massi in uno zaino, e le trascini e le trascini fino allo sfinimento, fino a quando non ce la fai più! Quelle tristezze, quelle situazioni che ci si crea da soli.


Esempio? l'amore che comporta una relazione.
Una relazione normale. Che cos'è, però, una relazione normale?
Nei paesi più piccoli del mondo, quelli che fanno duemila abitanti, le relazioni vere e/o stabili sono quelle che nascono all'età di 4 anni e durano fino alla morte.
Ora ditemi a che serve stare con una persona così tanto tempo se vorresti non condividere con lei persino la metà della tua settimana?!
Questo è quello che riguarda una relazione che va avanti tra casa, pranzi in famiglia (di lei, di lui), e ognuno che vive nella propria casa. Cosa c'è di più triste?
Vai al lavoro la mattina, ci stai otto ore e vai a trovare il tuo moroso/morosa che abita a 500 metri da casa tua. Ma io dico, allora vivici insieme! E invece no... Eh no. Sono quelle le relazioni che durano così a lungo (anche 7, 8, 10 anni) a tal punto da arrivare ad una "soluzione" decisiva: sposarsi o lasciarsi. E, allora, quelli che si sposano fanno i figli e la ragazza diventa assolutamente la "brava mamma della mulino bianco che picchia il professore che sgrida suo figlio", mentre la coppia che si lascia "strascica" letteralmente una situazione che dovrebbe finire definitivamente  e invece, in qualche modo, non si sa come... Continua. Persino quando entrambi trovano qualcun'altro (sempre vicino a casa e della stessa compagnia di amici) riescono a sentire che è "riscattato qualcosa", quel qualcosa destinato a morire di nuovo.


E questo è il primo caso. 
Il secondo è ancora più triste: avete presente quelle frasi di routine come "Io sto con la mia migliore amico/a"? Ecco, un altro errore da evitare con tutto, corpo e mente. Questa è la relazione del tradimento pacifico che, poi, sfocia in un "E' diventata isterica". Perché? Semplice.... Una donna fino a quando è la tua migliore amica fa di tutto per conquistarti poi, però, appena ti ha in pugno "ciao ciao fiesta". E l'uomo, tuo migliore amico, è impossibile da avere. Quindi non esistono casi in cui una ragazza abbia sposato il suo migliore amico (questa constatazione non è provata, però). Punto. Esiste solo il caso in cui il ragazzo ha sposato la sua migliore amica.


Il terzo caso analizzato stasera è la coppia "tutto subito o niente". Questa tra le tre mi sembra la più normale, la più vera. Quando fai le cose perché te le dice il cuore e ti fai trascinare dalla passione. Questa è bella, Ci piace, ma le crisi di esaurimento nervoso sono sempre in agguato: dopo un mese scatta il "cosa sto facendo"?; l'importante è superarlo. Basta guardare attraverso e non sbarrarsi mai la strada. Tutto quello che capita su di essa ha un valore inestimabile e poi forse le relazioni che durano di più sono quelle che stupiscono giorno per giorno.


Perché ci si sposa, spesso (non dico in tutti i casi ma spesso), alla fine della passione? Perché si fa un passo così grande per "mettere insieme" dei pezzi che erano già uniti? E perché si fanno i figli per rimediare ad uno "sgretolamento"?... 


In fondo una relazione normale è quella che si fa travolgere dagli eventi e lascia a casa la routine.

martedì 17 gennaio 2012

A te, senza imposizioni

In un anno cambiano tante cose che non si possono vedere con gli occhi. Cambiano dentro e fuori ma, non so come, si rimane sempre gli stessi.


E' esattamente un anno che sono qui a Milano ed è esattamente un anno che te ne sei andata. Questo non può cambiare, lo so, ma ho capito molte cose da quel gelido lunedì in cui sono tornata in fretta e furia da Milano, quando ero solo appena arrivata.


Ho capito che gli oggetti che ho voluto tenere per ricordarti non sono solidi come i ricordi: le "cose" le abbandoni sul comodino; le collane le porti al collo e i bracciali ai polsi... Quando ti distrai è facile che spariscano dalla tua visuale, ma i ricordi, Stefy, quelli sono sempre lì in attesa di essere ripescati e li senti e li vedi dappertutto.


Ho capito che un segno sulla pelle o una cicatrice non potranno mai essere belli, dolorosi e preziosi come un tuo ricordo... Anche solo un attimo vissuto insieme a te è stato sorprendente. Tu sei stata la "sorpresa" di tutti quelli che ti hanno conosciuta, anche chi solo per 2 ore o chi, per sua fortuna, ti ha vista crescere.


Un "oggetto" più importante, più prezioso e più bello del tuo ricordo non c'è.
Vorrei rubarli sai? Vorrei rubare i ricordi che molte persone hanno di te; ho capito, però, che posso solo condividerli in un modo o nell'altro.


Ho capito grazie a te che la vita ogni tanto va vissuta senza imposizioni, l'ho capito solo quando ci hai lasciato e non ho fatto in tempo a dirti "ehy, ste, avevi ragione...". Ho imparato a vivere di più le mie emozioni come tu invece hai fatto sempre.


Tutto quello che mi può venire in mente in questo momento è che tu la tua vita te la sei vissuta in 20 anni più di quanto alcuni la vivano in 80 anni.
E adesso è impossibile non cercare di vivere quel resto di vita che ti è stato sottratto. Con il tuo ricordo sempre vivo nel cuore e nella mente è impossibile non vivere di più di quello che potresti vivere


Noi ci proviamo... Tu aiutaci.