In un anno cambiano tante cose che non si possono vedere con gli occhi. Cambiano dentro e fuori ma, non so come, si rimane sempre gli stessi.
E' esattamente un anno che sono qui a Milano ed è esattamente un anno che te ne sei andata. Questo non può cambiare, lo so, ma ho capito molte cose da quel gelido lunedì in cui sono tornata in fretta e furia da Milano, quando ero solo appena arrivata.
Ho capito che gli oggetti che ho voluto tenere per ricordarti non sono solidi come i ricordi: le "cose" le abbandoni sul comodino; le collane le porti al collo e i bracciali ai polsi... Quando ti distrai è facile che spariscano dalla tua visuale, ma i ricordi, Stefy, quelli sono sempre lì in attesa di essere ripescati e li senti e li vedi dappertutto.
Ho capito che un segno sulla pelle o una cicatrice non potranno mai essere belli, dolorosi e preziosi come un tuo ricordo... Anche solo un attimo vissuto insieme a te è stato sorprendente. Tu sei stata la "sorpresa" di tutti quelli che ti hanno conosciuta, anche chi solo per 2 ore o chi, per sua fortuna, ti ha vista crescere.
Un "oggetto" più importante, più prezioso e più bello del tuo ricordo non c'è.
Vorrei rubarli sai? Vorrei rubare i ricordi che molte persone hanno di te; ho capito, però, che posso solo condividerli in un modo o nell'altro.
Ho capito grazie a te che la vita ogni tanto va vissuta senza imposizioni, l'ho capito solo quando ci hai lasciato e non ho fatto in tempo a dirti "ehy, ste, avevi ragione...". Ho imparato a vivere di più le mie emozioni come tu invece hai fatto sempre.
Tutto quello che mi può venire in mente in questo momento è che tu la tua vita te la sei vissuta in 20 anni più di quanto alcuni la vivano in 80 anni.
E adesso è impossibile non cercare di vivere quel resto di vita che ti è stato sottratto. Con il tuo ricordo sempre vivo nel cuore e nella mente è impossibile non vivere di più di quello che potresti vivere.
Noi ci proviamo... Tu aiutaci.
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Esprimiti, no?