Prima stavo chattando con un'amica. Si parlava di cosa è giusto, cosa è sbagliato, di che cosa è noioso e cosa è stupefacente e sensazionale, se questi aggettivi non sono troppo.
Beh, durante la discussione, abbiamo constatato che c'è in giro una tristezza unica, di quelle pesanti: quelle che ti porti a dietro come massi in uno zaino, e le trascini e le trascini fino allo sfinimento, fino a quando non ce la fai più! Quelle tristezze, quelle situazioni che ci si crea da soli.
Esempio? l'amore che comporta una relazione.
Una relazione normale. Che cos'è, però, una relazione normale?
Nei paesi più piccoli del mondo, quelli che fanno duemila abitanti, le relazioni vere e/o stabili sono quelle che nascono all'età di 4 anni e durano fino alla morte.
Ora ditemi a che serve stare con una persona così tanto tempo se vorresti non condividere con lei persino la metà della tua settimana?!
Questo è quello che riguarda una relazione che va avanti tra casa, pranzi in famiglia (di lei, di lui), e ognuno che vive nella propria casa. Cosa c'è di più triste?
Vai al lavoro la mattina, ci stai otto ore e vai a trovare il tuo moroso/morosa che abita a 500 metri da casa tua. Ma io dico, allora vivici insieme! E invece no... Eh no. Sono quelle le relazioni che durano così a lungo (anche 7, 8, 10 anni) a tal punto da arrivare ad una "soluzione" decisiva: sposarsi o lasciarsi. E, allora, quelli che si sposano fanno i figli e la ragazza diventa assolutamente la "brava mamma della mulino bianco che picchia il professore che sgrida suo figlio", mentre la coppia che si lascia "strascica" letteralmente una situazione che dovrebbe finire definitivamente e invece, in qualche modo, non si sa come... Continua. Persino quando entrambi trovano qualcun'altro (sempre vicino a casa e della stessa compagnia di amici) riescono a sentire che è "riscattato qualcosa", quel qualcosa destinato a morire di nuovo.
E questo è il primo caso.
Il secondo è ancora più triste: avete presente quelle frasi di routine come "Io sto con la mia migliore amico/a"? Ecco, un altro errore da evitare con tutto, corpo e mente. Questa è la relazione del tradimento pacifico che, poi, sfocia in un "E' diventata isterica". Perché? Semplice.... Una donna fino a quando è la tua migliore amica fa di tutto per conquistarti poi, però, appena ti ha in pugno "ciao ciao fiesta". E l'uomo, tuo migliore amico, è impossibile da avere. Quindi non esistono casi in cui una ragazza abbia sposato il suo migliore amico (questa constatazione non è provata, però). Punto. Esiste solo il caso in cui il ragazzo ha sposato la sua migliore amica.
Il terzo caso analizzato stasera è la coppia "tutto subito o niente". Questa tra le tre mi sembra la più normale, la più vera. Quando fai le cose perché te le dice il cuore e ti fai trascinare dalla passione. Questa è bella, Ci piace, ma le crisi di esaurimento nervoso sono sempre in agguato: dopo un mese scatta il "cosa sto facendo"?; l'importante è superarlo. Basta guardare attraverso e non sbarrarsi mai la strada. Tutto quello che capita su di essa ha un valore inestimabile e poi forse le relazioni che durano di più sono quelle che stupiscono giorno per giorno.
Perché ci si sposa, spesso (non dico in tutti i casi ma spesso), alla fine della passione? Perché si fa un passo così grande per "mettere insieme" dei pezzi che erano già uniti? E perché si fanno i figli per rimediare ad uno "sgretolamento"?...
In fondo una relazione normale è quella che si fa travolgere dagli eventi e lascia a casa la routine.
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Esprimiti, no?